Cassano Magnago è una città ad elevato rischio di alluvioni, come documentato dalla serie di alluvioni succedutesi negli ultimi decenni.
Da quando negli anni ‘30 il torrente Rile è stato coperto per una lunghezza di oltre 1.6 km nel centro della città, le alluvioni a Cassano si sono succedute statisticamente ogni 5 anni. In alcuni casi hanno riguardato la zona di Cassano a monte della copertura del Rile, in altri casi la zona a valle ed in altri ancora entrambe.
Esondazioni del Rile 8 Maggio 1933 25 Agosto 1934 26 Agosto 1934 17 Novembre 1935 12 Novembre 1951 Settembre 1968 30 Ottobre 1976 30 Agosto 1977 19 Ottobre 1990 2 Giugno 1992 13 Settembre 1995 8 Giugno 1998 23 Giugno 1998 3 Maggio 2002 | Note – 1 1 – 2, 3, 4 – 5 – – 6 7 8 8 9 | Foto Foto – – – – – Foto – – Foto Foto – – Foto |
1. “Lo straripamento più grave del 1934 si verificò nel mattino del 25 Agosto e causò allagamenti, abbattimento di muri, invasione di case e delle Vie Buttafava, S. Martino, Cavour, IV Novembre”. “Il 26 Agosto 1934 le acque a monte del manufatto di tombinatura furono contenute ma a valle si ebbero degli straripamenti”. Prof. Fantoli e Marzolo “Relazione consultiva dei provvedimenti da adottarsi per la sicurezza dell’abitato di Cassano Magnago resisi necessari in seguito alla tombinatura del torrente Rile”; 27/6/1935.
2. L’evento del 1951 ha fatto registrare notevoli valori di portata, tanto che “i chiusini posti nel tratto tombinato vennero sollevati dalla pressione dell’acqua di parecchie decine di centimetri”. Ing. Giampaolo Garrione ” Interventi di tutela igienico ambientale in via del Lavoro – tratto del torrente Rile”; Febbraio 1985.
3. “All’uscita del condotto il torrente Rile ha straripato in molti punti e l’acqua si è riversata nelle campagne danneggiando le seminagioni….Alcune famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie case mettendo in salvo il bestiame”. Quotidiano La Prealpina del 13/11/1951.
4. Una vittima dell’Alluvione a Cassano (Romeo Macchi). Quotidiano La Prealpina del 15/11/1951.
5. “In occasione dell’evento dell’Ottobre 1976 si è verificato un fatto che è risultato determinante per la fuoriuscita delle acque: infatti nel tratto montano del torrente, in territorio di Oggiona S.Stefano, era stata eseguita una specie di diga costruita in lastre prefabbricate che, consentendo il passaggio delle acque solo attraverso una piccola luce, determinava l’invasarsi di notevoli volumi d’acqua al crescere delle portate; questo sconsiderato intervento era stato eseguito probabilmente con l’intento di immagazzinare una certa quantità d’acqua da destinarsi ad uso irriguo. Orbene, al crescere del livello delle acque invasate, la recinzione crollava determinando il formarsi di un picco d’onda di piena che, traslando celermente lungo l’alveo in quel tratto piuttosto ripido, si presentava all’imbocco della tombinatura di Cassano… e causava l’allagamento di una parte dell’abitato circostante”. Ing. Giampaolo Garrione ” Interventi di tutela igienico ambientale in via del Lavoro – tratto del torrente Rile”; Febbraio 1985.
6. L’alluvione del 2 Giugno 1992 è stata forse la più disastrosa degli ultimi decenni. Il picco dell’onda di piena si è verificato intorno a mezzanotte del 1 Giugno e per due-tre ore si sono avute rovinose esondazioni in tutto il centro abitato di Cassano Magnago, con l’allagamento di una superficie urbana di circa 60 ettari e con un volume di acqua esondata di circa 300.000 m³. Sono state coinvolte oltre 500 proprietà con danni per diversi miliardi di Lire (complessivamente circa 20 miliardi comprendendo sia i danni ai privati cittadini che alle infrastrutture pubbliche ed alle attività commerciali, artigiane ed industriali).
7. L’alluvione del 13 Settembre 1995 è stata caratterizzata da due onde di piena con relativa esondazione delle acque: la prima la notte tra il 12 e 13 Settembre e la seconda nella tarda mattinata del 13 Settembre (Si veda il grafico dell’ onda di piena). Le proprietà alluvionate sono state circa 210 con un danno di circa 2.8 miliardi di Lire (senza contare i danni alle infrastrutture pubbliche ed alle imprese commerciali, artigiane ed industriali).
8. Le alluvioni del giugno 1998 hanno riguardato sola la parte a valle della copertura del Rile, oltre il ponte della via S. Pio X, causando danni alle abitazioni ed alle attività principalmente della via Tiepolo.
9. L’alluvione del 3 maggio 2002 è stata attenuata dalla presenza delle vasche di laminazione realizzate lungo il Rile nel 1999. Comunque la portata di acqua del Riofreddo è stata sufficiente a determinare esondazioni nella parte sud di Cassano, tra via Boscaccio e via Mantegna. Sono state coinvolte sia abitazioni private che attività commerciali.
PERCHE LE ALLUVIONI
Il territorio di Cassano Magnago (VA) è compreso per la maggior parte nel bacino imbrifero del torrente Rile e del suo principale affluente Riofreddo, in misura minore in quello del Tenore e solo in minima parte in quello dell’Arno.
Di conseguenza i problemi delle alluvioni nel centro abitato di Cassano sono legati principalmente alle condizioni del bacino imbrifero di Rile e Riofreddo ed alla gestione delle acque di fogna dei centri urbani in esso collocati.
L’elevato grado di rischio alluvioni che incombe su Cassano Magnago è legato ai diversi aspetti sopra indicati, la cui sinergia, al verificarsi di fenomeni di piovosità intensa, ha purtroppo dato luogo ad effetti devastati.
BACINO IMBRIFERO DI RILE E RIOFREDDO
Il torrente Rile si forma nella parte meridionale del Comune di Caronno Varesino (VA), scende in direzione nord-sud attraversando Carnago e, dopo essere passato tra la frazione di Rovate ed il villaggio sportivo di Milanello, penetra nel territorio di Cassano Magnago. Già in questo primo tratto sono numerosi i contributi degli scarichi fognari provenienti dai paesi attraversati.
BACINO IMBRIFERO DI RILE E RIOFREDDO
Il torrente Rile si forma nella parte meridionale del Comune di Caronno Varesino (VA), scende in direzione nord-sud attraversando Carnago e, dopo essere passato tra la frazione di Rovate ed il villaggio sportivo di Milanello, penetra nel territorio di Cassano Magnago. Già in questo primo tratto sono numerosi i contributi degli scarichi fognari provenienti dai paesi attraversati.
Inoltre sono assai frequenti fenomeni di dissesto con erosione delle sponde ed inneschi di frane.
Non può essere inoltre trascurata la presenza, all’interno del villaggio del Milanello, di due vasche di accumulo ad uso irriguo di cui una, quella inferiore, collocata immediatamente a fianco dell’alveo del Rile.
Prima di entrare nel centro abitato di Cassano Magnago il Rile riceve in sponda destra l’affluente Riofreddo che, provenendo dai comuni di Carnago e Oggiona S. Stefano, scende ad occidente del Rile attraverso una valle piuttosto incassata. La sua lunghezza è di 2.5 km; il suo bacino imbrifero è di circa 1.1 km² ed ha una forma piuttosto allungata e stretta. In prossimità della confluenza tra i due torrenti, in territorio di Cassano, sono presenti numerosi altri fenomeni di dissesto con voragini franose dovute allo scolo di acque piovane (sul Riofreddo) e con inneschi di frane per fenomeni di erosione ai piedi della collina di S. Agnese (sul Rile).
Nell’attraversamento del centro abitato di Cassano Magnago l’alveo del Rile è stato modificato per una lunghezza di circa 1.8 km, sostituendo la sezione naturale a cielo aperto con un condotto chiuso sul quale si è sviluppata la viabilità cittadina (via Dubini, via IV Novembre, via del Lavoro).
La copertura del torrente è avvenuta principalmente negli anni ‘30 (circa 1.6 km) ed in parte successivamente negli anni ‘80 (ultimi 0.2 km). All’imbocco il condotto ha una sezione trapezoidale con un ampia volta ellittica ed il suo ingombro complessivo è di 300 cm in larghezza e 120 cm in altezza; nella parte finale ha invece una sezione circa rettangolare di dimensioni 450×110 cm. Immediatamente prima dell’imbocco e qualche centinaio di metri più a monte ci sono due sistemi di griglie (uno in Via Buttafava e l’altro in Via Trieste) per evitare che tronchi, sterpaglie e rifiuti ostacolino il regolare deflusso delle acque nel condotto.
Lungo tutto il tratto tombinato confluiscono inoltre numerosi scarichi di acqua di varia natura.
A valle della tombinatura l’alveo del Rile si presenta pianeggiante ed il torrente prosegue il proprio corso attraversando la parte meridionale di Cassano, sottopassando l’Autostrada A8 Milano-Varese e confluendo alla fine in alcuni vasconi di disperdimento delle acque.
Questi ultimi sono stati realizzati all’inizio degli anni ‘80 per ovviare ai frequenti allagamenti della superstrada (S.S. n° 336), che collega l’autostrada A8 all’aeroporto hub di Malpensa 2000, e dei quartieri circostanti a nord del Comune di Busto Arsizio (VA). Infatti fino ad allora le acque del Rile, così come quelle del Tenore, si disperdevano nelle zone boschive tra Cassano Magnago e Busto Arsizio. Successivamente è stata realizzata anche una condotta di circa 6 km per lo svuotamento delle acque di questi vasconi di disperdimento direttamente nel fiume Olona, in territorio di Olgiate Olona.
Il Rile ha una lunghezza di 12.5 km ed è inserito in un bacino imbrifero complessivamente di circa 8 km² in cui la parte urbanizzata supera il 40% contro un 30% di zona coltivata ed ancor meno di area boschiva. Tuttavia, la parte collinare del bacino del Rile, dove si raccolgono le acque che giungono a Cassano, si estende su un’area di 3.7 km² di cui il 23% urbanizzata, il 34% coltivata ed il 43% a bosco. La restante parte è la zona pianeggiante della città di Cassano e contribuisce alla formazione della portata d’acqua attraverso i collettori fognari.
Poiché il completo allacciamento della rete fognaria dei vari comuni a monte di Cassano al collettore consortile ed al depuratore delle acque di S. Antonino è purtroppo lontano, numerosi sono ancora gli scarichi fognari nel Rile, a partire da Caronno Varesino.
A Cassano, durante l’ispezione del condotto del Rile eseguita dal Gruppo Grotte di Gallarate del Club Alpino Italiano (“Torrente Rile – Rilievo topografico del percorso sotterraneo – 7/9/1992”) sono stati evidenziati numerosi scarichi: “alcuni di questi, in corrispondenza delle Vie Alvaros e Cavalier Colombo, Aldo Moro, Carducci e Piazza Libertà, fanno confluire significative quantità di liquami non riconducibili ad afflussi meteorici esterni”. Pur con l’espediente della “soglia di sfioro”, questi scarichi continueranno purtroppo ad esistere anche in futuro.
“A tali scarichi bisogna aggiungere un considerevole numero di scarichi di dimensioni più contenute che, per le caratteristiche di realizzazione e per il tipo di materiale scaricato suggeriscono un allacciamento di tipo abusivo e non regolamentato”. Ciò spiega come mai nei periodi di scarsa piovosità, pur in assenza di acqua all’imbocco del tratto tombinato, si riscontrino notevoli quantitativi di acqua all’uscita dello stesso (Via del Lavoro). Infine, il continuo affluire nel Rile e nel Tenore, e quindi nelle vasche di disperdimento, di acque di fogna rende necessarie continue e costanti opere di bonifica delle vasche stesse.
Il torrente Rile è a carattere torrentizio e privo di una portata propria, non essendo alimentato da sorgenti vere e proprie. Tuttavia, in caso di eventi piovosi di una certa intensità riesce a raccogliere portate d’acqua e di fogna di notevoli entità, tanto da causare disastrose alluvioni (Si veda la Tabella con le caratteristiche dei bacini dei torrenti). Già in occasione di precipitazioni dell’ordine di 20 mm/h persistenti per oltre 2 ore, fatto che statisticamente può capitare all’incirca ogni 5 anni, si possono formare portate d’acqua superiori a quelle che assorbibili dal condotto sotterraneo del Rile, la cui portata massima è solo di circa 10 m³/s. In questo caso si ha l’alluvione.
Ciò conferma la frequenza delle alluvioni osservate negli ultimi decenni a Cassano Magnago, statisticamente 1 ogni 5 anni. Negli eventi alluvionali del 2/6/1992 e 13/9/1995 si sono addirittura osservate punte di piovosità di oltre 50 mm/h con portate anche notevolmente superiori a 30 m³/s, corrispondenti a tempi di ritorno centenari e pluricentenari. Ciò può essere spiegato anche dal fatto che nell’arco degli anni le condizioni di permeabilità del bacino del Rile sono cambiate e tale bacino è oggi in grado di reagire più intensamente e più rapidamente di un tempo alle precipitazioni.
Il livello dell’acqua nel torrente Rile a monte del condotto assunto dal Centro Geofisico Prealpino (http://www.astrogeo.va.it/fiumi/fiumi.htm) come allarme per inizio dell’alluvione è di circa 80 mm (si veda la correlazione tra il livello del Rile e la portata d’acqua proposta dal Comitato).
Un altro elemento critico che può determinare una alluvione a Cassano è costituito dalla capacità di deflusso dell’alveo del Rile a valle del tratto tombinato, capacità che in certi punti è simile a quella del condotto. Ciò spiega come mai in numerosi casi si sono avute alluvioni anche a valle del condotto stesso.