Grazie anche alla costante pressione ed interessamento del Comitato, le ultime Amministrazioni Comunali hanno avviato studi e progetti per le realizzazione di opere idrauliche a difesa di Cassano dalle alluvioni. Il Magistrato per il Po ha approvato e finanziato (7.6 miliardi di Lire) la costruzione di una serie di bacini di laminazione lungo il Rile che dovrebbero essere in grado di diminuire il rischio alluvioni. I lavori sono ufficialmente iniziati nell’Aprile 1998 e la loro conclusione è avvenuta nel giugno 1999.
Il progetto approvato dal Magistrato per il Po prevedeva però, oltre a interventi strutturali anche interventi di pianificazione urbanistica, di cui si è ancora in attesa. In compenso l’Amministrazione Comunale ha già iniziato a costruire altre opere per smaltire le acque di pioggia di alcuni quartieri alti di Cassano proprio nel Rile (acque meteoriche delle zone collinari). Si tratta di quello che viene comunemente chiamato “smaltimento delle acque meteoriche di Soiano” ma che in realtà riguarda soprattutto la zona di S. Anna ed una parte del Comune di Oggiona S. Stefano. Queste opere, a totale carico della cittadinanza di Cassano per circa 7 miliardi, sono, secondo il Comitato, pericolose e possono causare alluvioni in alcune zone che fino ad ora erano ritenute sicure.
E’ perciò evidente che, potendo solo ridurre il rischio ma non eliminarlo completamente, il futuro di Cassano Magnago sarà quello di convivere con le alluvioni al meglio possibile. E’ pertanto opportuno che le Autorità competenti adottino gli strumenti più idonei a soddisfare questa necessità.
BACINI DI LAMINAZIONE
Si tratta di 5 invasi di laminazione ricavati tutti lungo l’alveo del Rile, tra la confluenza Rile-Riofreddo in Cassano Magnago ed il centro sportivo del Milanello in Carnago.
Lungo il Riofreddo non è previsto nessun invaso di laminazione ma solo una modesta area golenale alla confluenza dei due torrenti.
Gli invasi, formati attraverso degli sbarramenti in terra aventi un’altezza sul piano di fondazione di circa 6 m e lunghezze al coronamento variabili tra 66 e 126 m, hanno lo scopo di trattenere momentaneamente i grandi volumi di acqua che altrimenti allagherebbero Cassano, per farli poi defluire lentamente senza provocare danni.
All’interno di ciascun sbarramento è collocato un manufatto di regolazione dei livelli d’acqua a monte e quindi dello svuotamento a valle. Si tratta di paratoie che rimangono in posizione di chiusura fino a che a monte non si raggiunge il livello di 0.5 m. Per portate d’acqua modeste (h < 0.5 m) il deflusso avviene tramite una canalina in calcestruzzo; quando il livello dell’acqua inizia a salire sopra quota 0.5 m la paratoia inizia ad alzarsi fino ad una quota massima, seguendo il livello che si instaura a monte (la forza motrice è il semplice carico idrostatico). Nel caso di portate significative il livello di monte cresce fino ad un massimo di 4.5 m, oltre cui l’acqua stramazza sopra la traversa.
L’effetto degli invasi di laminazione sarà quello di ridurre la portata di piena che statisticamente può verificarsi ogni 100 anni da oltre 30 m³/s a circa 12 m³/s, quasi compatibile con la portata massima ammissibile dal condotto del Rile. Buona parte di questa portata è dovuta al contributo del Riofreddo sulle cui acque non è prevista alcuna laminazione.
E’ possibile stabilire un interessante confronto tra la situazione di Cassano ed analoghe situazioni di due città del sud-ovest del Regno Unito: New Abbot e Truro. Così come per Cassano, anche per queste città il problema delle alluvioni è collegato principalmente al fatto che negli anni passati i torrenti locali sono stati coperti. In una speciale Tabella sinottica vengono riportate informazioni comparative circa le situazioni dei torrenti, le soluzioni adottate e la tempistica di progettazione e realizzazione delle opere idrauliche.
PIANIFICAZIONE URBANISTICA
Il progetto esecutivo delle Opere idrauliche di difesa del centro abitato dalle piene del torrente Rile, redatto dalla “TEI” per conto del Comune di Cassano Magnago, ha altresì individuato dei provvedimenti amministrativi in grado di contribuire in maniera significativa a ridurre l’impatto e le conseguenze delle alluvioni. Si riportano per esteso i provvedimenti amministrativi indicati dai progettisti, basati su una zonizzazione del territorio e su regole pratiche di gestione:
“La programmazione territoriale di edificazione prevista nei PRG (Piani Regolatori Generali) dovrà necessariamente coinvolgere i Comuni rivieraschi, al fine di inserire nelle Norme Tecniche di Attuazione, in funzione di una preventiva zonizzazione territoriale tenuto conto del rischio idraulico, soprattutto per il bacino del Riofreddo, le seguenti prescrizioni:
1. Aree di tipo A (aree a scarso rischio idraulico): è possibile lo scarico delle acque meteoriche nella rete attuale senza alcun provvedimento particolare;
2. Aree di tipo B (aree non o parzialmente collettate): occorre prevedere la realizzazione di tratti di collettore o il risezionamento dei canali esistenti per le acque bianche…
3. Aree di tipo C (aree a rischio idraulico): occorre prevedere casse d’espansione all’interno dell’area di intervento capaci di contenere eventi particolarmente gravosi per il drenaggio dell’area edificata o territorialmente peggiorata da un punto di vista di assorbimento;
4. Aree di tipo D (aree a forte rischio idraulico): è divieto assoluto di nuova edificazione o di espansione edificatoria, sono permessi interventi migliorativi dei fabbricati esistenti solo se si dimostra che non si peggiora l’assetto idrogeologico ed idraulico del territorio orograficamente interessato”.
Allo stato attuale non risulta siano stati ancora adottati i provvedimenti amministrativi richiesti. Tuttavia è necessario che essi vengano presi al più presto, inserendoli in un più ampio programma di rivitalizzazione del territorio, che risulti compatibile con l’ambiente.
ACQUE METEORICHE DELLE ZONE COLLINARI
Alcuni quartieri alti e fortemente urbanizzati dei Comuni di Cassano Magnago (S. Anna, Soiano) e Oggiona S.Stefano (complessivamente circa 2 km² di superficie) sono caratterizzati da terreni impermeabili che rendono difficile lo smaltimento delle acque. Per piogge di elevata intensità si possono formare in breve tempo notevoli volumi d’acqua. Attualmente la maggior parte di queste acque ristagnano nelle numerose depressioni del terreno e solo in minima parte vengono convogliate, attraverso una rete fognaria mista (acque di pioggia + acque di fogna) nel torrente Rile.
L’area di S. Giulio, posta ai piedi della zona collinare, attualmente smaltisce le proprie acque nella rete fognaria mista e da qui nel Rile. Date le dimensioni delle tubazioni esistenti è stato stimato che nel Rile non possano attualmente entrare più di 3 m³/s.
Tuttavia l’Amministrazione Comunale ha già iniziato a costruire delle opere per raccogliere capillarmente tutte le acque di pioggia di una parte significativa di queste due zone (complessivamente 1.35 km²) e per smaltirle direttamente nel Rile. Il 30% (circa 10 m³/s corrispondente alle acque di S. Giulio) direttamente nel condotto sotterraneo ed il 70 % (circa 20 m³/s corrispondente alle acque di S. Anna e Soiano) a valle dello stesso, dopo la via del Lavoro. Si tratta di notevoli quantità di acqua (oltre 50.000 – 60.000 m³) che possono costituire un pericolo persino in presenza dei bacini di laminazione lungo il Rile a monte di Cassano (si veda lo schema illustrativo).
La Regione Lombardia, il Magistrato per il Po e l’Autorità di Bacino del Po, in un incontro avvenuto a Milano il 12/1/1999 alla presenza dell’Amministrazione di Cassano Magnago e del Comitato stesso, ha però affermato che:
1. Nonostante quanto affermato dal progetto, le attuali tubazioni di innesto delle acque miste nel tratto tombinato del Rile non saranno variate e quindi, almeno in questo tratto, non ci saranno ulteriori immissioni d’acqua
2. La condotta che scaricherà nel Rile, a valle del tratto tombinato, le acque delle zone alte di Cassano e S. Stefano ha una portata massima (circa 10 m³/s) tale da essere compatibile con l’alveo del Rile, anche tenendo conto dell’acqua che arriverà attraverso la parte tombinata. Ciò a patto che vengano rinforzati gli argini lungo tutto il corso del Rile ed allargata le sezione di deflusso delle acque in corrispondenza del ponte in via S. Pio X.
Se venissero rispettate le indicazioni della Regione si avrebbe pertanto la situazione descritta dalla tabella qui riportata. Tale situazione continua ad essere a rischio, soprattutto se si considera che il nuovo progetto di smaltimento delle acque inspiegabilmente non considera il recapito finale del nuovo consistente apporto idrico.
Le vasche di disperdimento di Rile e Tenore che dovrebbero accogliere queste acque a sud di Cassano hanno un volume di 373.000 m³, contro un volume necessario per resistere ad eventi di piena di 2.110.000 m³ (Dati ufficiali della regione Lombardia).
Quindi attualmente la situazione è già gravemente pericolosa e lo sarà ancora di più dopo la realizzazione delle opere di smaltimento delle acque delle zone collinari di Cassano e S. Stefano.
Dove andrà il nuovo consistente contributo d’acqua?
Oltre ai pericoli per la sicurezza degli abitanti di Cassano M. e Busto A., si avranno nuovi rischi di allagamento anche per l’attuale unico collegamento autostradale con l’aeroporto hub di Malpensa 2000.
CONVIVERE CON LE ALLUVIONI
Allo stato attuale delle cose sarebbe miope e pericoloso pensare di aver eliminato il rischio di alluvioni a Cassano Magnago.
Innanzitutto le opere idrauliche di difesa del centro abitato dalle piene del Rile possono solo ridurre, anche se sensibilmente, il rischio di alluvioni ma non eliminarlo.
Inoltre l’effetto di laminazione delle acque riguarda solo quelle del Rile e non quelle del Riofreddo. Ed alcuni eventi passati, come quello del 1976, testimoniano la sua elevata pericolosità.
Fenomeni di dissesto idrogeologico ed ambientale continuano ad interessare tutto il bacino del Rile e Riofreddo.
Inoltre i nuovi apporti nel Rile dovuti alle acque meteoriche dei quartieri alti di Cassano appesantiscono di nuovo la situazione idraulica.
E’ quindi previdente e più realistico adottare tutti quegli strumenti che rendano più facile la convivenza con il rischio di Alluvioni.
Da questo punto di vista, oltre ad una adeguata pianificazione dell’uso del territorio sia a livello comunale che sovracomunale, è indispensabile disporre di:
adeguati Piani di Protezione Civile.
adeguati Piani di Gestione dell’intero complesso delle opere di protezione dell’abitato di Cassano dalle piene (bacini di laminazione, griglie e relativi sistemi di monitoraggio e controllo)
adeguati Piani di Manutenzione
Per quanto riguarda la Protezione Civile, i Piani di Protezione predisposti sulla carta dall’Amministrazione Comunale non hanno per il momento alcun riscontro dal punto di vista dell’organizzazione pratica.
Il monitoraggio in tempo reale del torrente Rile è assicurato dal Centro Geofisico Prealpino sulla base di una convenzione con il Comune di Cassano. Grazie al rilievo automatico ed in tempo reale della pioggia caduta all’interno del bacino imbrifero (un pluviometro a Caronno Varesino ed uno a Cassano Magnago) e del livello del Rile (dispositivo laser a monte del tratto tombinato a Cassano), il Centro Geofisico Prealpino è in grado di prevedere le alluvioni ed allertare tempestivamente le Autorità Comunali.
L’allertamento della popolazione è possibile tramite due gruppi di sirene poste una sul campanile di S. Giulio e l’altra sul tetto di un condominio privato.
Mancano ancora delle istruzioni che facilitino la comprensione del messaggio di allarme da parte della popolazione e ne indirizzino il comportamento. Anche le strutture della Protezione Civile necessitano di precise linee guida per la gestione delle diverse situazioni di allarme che si possono determinare.
Ancora non esistono Piani di Gestione dell’intero sistema di protezione dalle alluvioni (comprensivi del relativo finanziamento), ed è perciò necessario che l’Amministrazione Comunale di Cassano proceda al più presto alla loro preparazione ed attuazione.
E’ infine opportuno che l’Autorità Comunale definisca un apposito Piano di Manutenzione che preveda la gestione ed il controllo:
1. dell’alveo dei torrenti
2. degli apparati elettromeccanici delle griglie (in via Buttafava ed in Via Trieste)
E’ indispensabile inoltre che l’avvenuta manutenzione da parte delle persone preposte sia adeguatamente documentata in modo da poter essere verificata dalla popolazione.